Appena uscito dal cinema dopo la visione di Saint Seiya - Legend of Sanctuary (o, in italiano, "I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande Tempio").
Avevo già visto il film sottotitolato, per la verità, ma non avrei mai rinunciato a vedere i miei amati Cavalieri al cinema.
Iniziamo col dire che il film non è completamente da buttare. E' divertente e spesso piacevole, specie nella prima parte, ma ha anche tanti, troppi difetti che potevano essere aggirati con facilità e che lo rendono una delusione e un esperimento che per me è comunque da considerarsi fallito.
Il design è molto curato, con scelte estetiche che per alcuni possono essere discutibili, ma che io ho trovato eccellenti. Le armature, in questa versione un po' barocca, un po' cyber e un po' steampunk, funzionano alla grande: ricordano le originali, ma le reinventano e le rendono più adatte al nuovo millennio. Alcune armature d'oro sono un po' ingombranti e poco eleganti rispetto al corrispettivo della serie (mi vengono in mente l'armatura della Vergine e quella dell'Acquario), ma per contro, altre hanno davvero una resa strepitosa (citerei Leone e Scorpione, ma anche Gemelli e Sagittario). Peccato non aver mostrato l'armatura della Bilancia, unica assente, che peraltro era stata realizzata dai designer ed è presente (come totem) in uno dei booklet del film. I visi dei personaggi sono abbastanza espressivi, anche se si poteva fare di più: di sicuro l'espediente degli elmi che celano il volto contribuisce a coprire alcune carenze in tal senso. Gli ambienti hanno avuto una netta virata sul fantasy, la qual cosa non mi ha infastidito più di tanto. La cura nella realizzazione delle 12 Case e delle varie ambientazioni del film è impressionante.
Il design è molto curato, con scelte estetiche che per alcuni possono essere discutibili, ma che io ho trovato eccellenti. Le armature, in questa versione un po' barocca, un po' cyber e un po' steampunk, funzionano alla grande: ricordano le originali, ma le reinventano e le rendono più adatte al nuovo millennio. Alcune armature d'oro sono un po' ingombranti e poco eleganti rispetto al corrispettivo della serie (mi vengono in mente l'armatura della Vergine e quella dell'Acquario), ma per contro, altre hanno davvero una resa strepitosa (citerei Leone e Scorpione, ma anche Gemelli e Sagittario). Peccato non aver mostrato l'armatura della Bilancia, unica assente, che peraltro era stata realizzata dai designer ed è presente (come totem) in uno dei booklet del film. I visi dei personaggi sono abbastanza espressivi, anche se si poteva fare di più: di sicuro l'espediente degli elmi che celano il volto contribuisce a coprire alcune carenze in tal senso. Gli ambienti hanno avuto una netta virata sul fantasy, la qual cosa non mi ha infastidito più di tanto. La cura nella realizzazione delle 12 Case e delle varie ambientazioni del film è impressionante.
Già che si parla di disegni, faccio che mettere un mio sketch di Aiolia, visto che questo sarebbe per l'appunto un blog di disegno:
Niente da dire sulla regia: Keiichi Sato svolge un ottimo lavoro sia nel tratteggiare gli ambienti, sia nelle scene di lotta.
Le colonne sonore sono coinvolgenti e abbastanza orecchiabili: mi aspettavo comunque di meglio da Yoshihiro Ike, che quest'anno ha firmato una delle migliori colonne sonore della stagione (mi riferisco all'OST di Kuroko no Basket 2).
Le colonne sonore sono coinvolgenti e abbastanza orecchiabili: mi aspettavo comunque di meglio da Yoshihiro Ike, che quest'anno ha firmato una delle migliori colonne sonore della stagione (mi riferisco all'OST di Kuroko no Basket 2).
Veniamo all'aspetto più negativo: la sceneggiatura. L'aspetto più irritante di questo film è che riesce nel compito più difficile, cioè costruire in poco più di mezz'ora l'universo di Saint Seiya e presentare i personaggi, ma fallisce nella parte teoricamente più semplice: quella in cui i protagonisti non devono fare altro che prendersi a mazzate. Sicuramente una ventina di minuti in più per la seconda parte avrebbero giovato, ma anche considerando il minutaggio alcuni aspetti della sceneggiatura francamente sono davvero poco giustificabili.
In ordine sparso:
- Tutti i cinque protagonisti sono esteticamente molto ben caratterizzati, ma non avrebbe fatto male spendere una manciata di secondi per mostrare il loro background: addestramento, scene d'infanzia... fra tutti, solo Seiya ha avuto una scena che ha mostrato un suo incontro da bambino con Saori.
- Ikki (o Phoenix, che dir si voglia). Uno dei personaggi più amati da tutti appare semplicemente per farsi riempire di botte in un minuto e mezzo. La sua tecnica più caratteristica, che tutti ricordano e che avrebbe avuto una resa paurosa in CG, cioè il Fantasma Diabolico, nemmeno esiste. La caratteristica del suo potere, il rinascere dopo l'uccisione, non viene inserita. Un peccato.
- Hyoga, o Crystal, un personaggio che avrebbe meritato un paio di minuti in più per raccontare la sua riluttanza a far parte del gruppo, il suo legame con la madre scomparsa, la sua fatica nel fidarsi dei compagni. Però ammetto che vederlo arrivare in moto è stato divertente.
- Aphrodite. Non si può uccidere un personaggio in quel modo. Bisogna dedicargli almeno un po' di spazio sulla scena.
- Shaka. Determinante sul piano della trama, ma davvero poco presente nella pellicola.
- Shaka. Determinante sul piano della trama, ma davvero poco presente nella pellicola.
- Saga, o Gemini. Anche se la sua schizofrenia in questo film è sostituita da una semplice invidia morbosa, poteva ancora starci: esteticamente funziona ed è un cattivo convincente. Andava tutto bene, quindi, finchè non si è trasformato in un mostro gigante. Il concetto stesso dello scontro fra Cavalieri viene quindi meno in favore della spettacolarità fine a se stessa... e questo non riesco ad accettarlo.
Mi è invece piaciuta la Gold Saint dello Scorpione, così come ho trovato
surreale e trash, ma stranamente divertente, la canzoncina introduttiva di Death
Mask.
Veniamo al doppiaggio, che per noi nerd italiani è da sempre uno degli argomenti di dibattito principali. Di norma, io sono per una fedeltà quanto più assoluta possibile al materiale e ai timbri vocali originali. Di norma. Ma i Cavalieri per me sono sempre un'eccezione, per l'amore smisurato che ho nei confronti della serie che ho visto fin da bambino. Quindi avrei apprezzato parecchio nomi e colpi originali, ma l'effetto nostalgia mi fa comunque esaltare nel sentire i colpi della mia infanzia, gridati dalle voci della mia infanzia. Cosa dire, quindi? Da fan, non da esperto, Ivo De Palma e Luigi Rosa reggono ottimamente sui loro ruoli, Andrea De Nisco francamente parla poco per poter valutare, mentre Tony Fuochi e Marco Balzarotti purtroppo sono quelli che faticano di più, pur offrendo una prova nettamente più convincente che in Hades. La voce della Cericola è impostata per sembrare molto più giovanile: bel lavoro, ma a tratti fatica anche lei su questa Saori ragazzina. Sugli altri personaggi le voci sono scelte bene, salvo a mio avviso Sette su Mu e Rigotti su Camus, a volte poco espressivo il primo, mentre troppo giovane il secondo. Menzione d'onore per Calindri, Zucca e soprattutto per De Santis, che su Gemini offre la migliore prova che abbia sentito su quel personaggio.
That's it. Ora aspettiamo la prossima serie, "Saint Seiya - Soul of Gold".
That's it. Ora aspettiamo la prossima serie, "Saint Seiya - Soul of Gold".
Approfitto per inserire l'immagine del "mio" Dohko, realizzato per il concorso Toei legato al film. E' stato pubblicato sul sito ma non ho vinto: comunque un'esperienza divertente ^_^
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